
Un veicolo a zero emissioni per il futuro ecologico e per le tasche dei viaggiatori. La nuova sfida del colosso europeo.
Questo nuovo progetto di Airbus non è forse forse cosi lontano, gli aeroplani potrebbero viaggiare alimentati da solo idrogeno Questa innovativa idea è stata presentata in occasione della fiera internazionale Farnborough Air Show da Airbus, da una una delle maggiori aziende del settore aerospaziale per una rivoluzionaria novità per un futuro sostenibile e ad emissioni zero.
Un ambizioso progetto per i prossimi di 12 anni
L’annuncio contiene già alcune linee guida molto chiare. Il colosso Aerospaziale, intende rendere operativi questi aeroplani alimentati a idrogeno entro il 2035, con l’intento di eliminare uno dei maggiori rischi ambientali che pesano sui trasporti aerei, azzerando le emissioni di anidride carbonica il principale gas inquinante responsabile dell’effetto serra.
Due aerei a confronto per una risposta a favore del clima
Il progetto, denominato Blue Condor, partirà nel corso dei prossimi mesi utilizzando due alianti che saranno messi in volo a una quota di 10.000 metri sopra lo stato del North Dakota, negli Stati Uniti. Uno dei due velivoli sarà spinto da un motore che utilizzerà idrogeno, mentre l’altro sarà alimentato dal classico kerosene. Nel corso di questi voli, saranno paragonate le emissioni inquinanti dei due veivoli, valutando nel contempo, la loro sicurezza, dando così una prima risposta alla convenienza e all’impatto ambientale.
L’idrogeno è la vera soluzione?
Il progetto degli aerei alimentati ad idrogeno sarebbe una seria risposta alle emissioni da parte degli aeroplani e della mobilità in genere, risposta molto complessa e della quale i lati oscuri e la reale convenienza, sono estremamente complicati da verificare. Uno degli aspetti maggiormente attenzionati dai ricercatore, è l’impatto provocato dalle scie di condensazione e l’emissione di ossido di nitrogeno, come spiegato da Sabine Klauke, capo dell’Ufficio Tecnico di Airbus nel corso di una recente conferenza stampa
Le scie di condensazione e la Co2
Il recente studio condotto da EASA, l’Agenzia dell’Unione Europea per la Sicurezza Aerea, suggerisce che l’effetto delle scie di condensazione lasciate dagli aeroplani, potrebbero avere lo stesso peso delle emissioni di anidride carbonica in atmosfera.
Come chiaramente ha evidenziato l’Agenzia, quando si verificano particolari condizioni di umidità e di temperatura, il vapore emesso dalla combustione potrebbe trasformarsi in cristalli di ghiaccio che a loro volta possono formare nuvole localizzate ad alta quota, dalla forma di candidi e sottili filamenti. Sebbene queste nubi conducano ad un effetto di raffreddamento, in quanto possono riflettere una discreta parte delle emissioni solari, hanno per conseguenza la capacità di trattenere nell’atmosfera terrestre la il calore emesso dalla Terra.
Il futuro dell’aviazione come la si intende adesso, passa anche da queste innovazioni